Stesso stampo, diversi utilizzatori, diversi risultati
Come e perché cambiano i risultati di tranciatura utilizzando lo stesso stampo lamiera cambiando il luogo di tranciatura.
La settimana scorsa ho avuto modo di veder produrre con lo stesso stampo di tranciatura due differenti trancerie: i risultati sono stati sorprendenti.
Lo stampo utilizzato
Lo stampo lo abbiamo progettato e realizzato nella nostra azienda per un Committente che ci aveva sottoposto il suo capitolato. A nostro parere uno stampo di ottima qualità e fattura. I test di pre-serie erano stati superati brillantemente.
Risultati presso le trancerie
I due tranciatori incaricati dal Committente hanno rilevato dei problemi importanti che gli hanno impedito di produrre in qualità ed efficienza.
La cosa strana è stata che le problematiche erano diverse:
- il primo ha avuto difficoltà con rotture di punzoni e parti dello stampo
- il secondo ha riscontrato problemi di mancanza di costanza di quote del pezzo e un impedimento a produrre in automatico, con la costrizione di produrre a colpo singolo.
Si trattava di problemi tanto differenti che mi lasciavano molto perplesso: come era possibile?
La verifica
Chiamato dal Committente, comprensibilmente allarmato, ho deciso di provare io stesso a tranciare:
- ho utilizzato una pressa di 400 tonnellate, inferiore per dimensione e tonnellaggio di quelle usate dai miei interlocutori (600 ton come da capitolato);
- ho messo i sensori di tranciatura ben posizionati e calibrati
- naturalmente ho usufruito dell’esperienza del mio capofficina (non dubito del livello degli altri due capofficina, certamente esperti e idonei)
Il risultato? È stato ancora più sorprendente: ho stampato in automatico senza rotture e con le quote del pezzo costanti e perfettamente a disegno.
Analisi
Conoscendo le condizioni di tranciatura degli altri tranciatori sono convinto che la tipologia di prodotto mi era più affine per:
- dimensione
- forma
- spessore
- macchinari gestiti in modo proporzionato allo stampo utilizzato
- sistema asservimento alimentazione giusto e proporzionato alle dimensioni del nastro
- lo stato di manutenzione della pressa e dei macchinari mantenuto ad alto livello
- probabilmente anche sistemi di controllo sullo stampo molto performanti.
Conclusioni
È l’insieme delle cose che fa la differenza.
Quindi ritengo sia bene valutare a fondo il tranciatore e scegliere quello con le caratteristiche migliori rispetto al prodotto da fare.
Oltre al capitolato dello stampo è fondamentale introdurre audit di valutazione e qualifica del fornitore del servizio di tranciatura.
Non facile, ma fattibile.